29/01/2013

NO USURA NELLA NOSTRA REGIONE



SOS IMPRESA E CODICI SPOSANO L'INIZIATIVA DELLE PICCOLE E MEDIE ASSOCIAZIONI
NASCE IL PRIMO COORDINAMENTO DI VIGILANZA TERRITORIALE


La stretta creditizia, la pressione fiscale ed alcune modalità coattive per la esazione delle cartelle esattoriali messe in atto da EQUITALIA, sono come benzina sul rogo che sta bruciando il nostro Paese, creando in questi ultimi anni una situazione di emergenza finanziaria che la criminalità ha saputo sfruttare come asfalto per costruirsi il percorso e penetrare nel tessuto legale di un’economia ormai compromessa.

Una domanda talmente in crescita che mette gli addetti ai lavori dei canali non convenzionali del credito illegale nella posizione di non doversi neanche scomodare nel procacciamento della clientela e ad essere avvolti dalla spirale dell’usura come al solito sono sempre loro, imprese e famiglie.

In questo quadro l'usura rappresenta, per i gruppi criminali, uno dei servizi primari e attraverso la concessione di prestiti mirati riesce in breve tempo a stringere nella morsa degli interessi le loro vittime, fino ad estorcergli beni mobili ed immobili, in altri casi, se si tratta di imprese, facendosi trasferire prima le quote societarie per poi farsi consegnare le chiavi della stessa azienda.

Si tratta di un fenomeno in continua mutazione che perfeziona quotidianamente  il suo cool-business con servizi capillari di concessione illegale del micro credito, ormai considerata dalle banche operazioni ad alto rischio, per l’approvvigionamento delle micro-imprese con meno di cinque dipendenti, solitamente a conduzione famigliare, oppure per venire incontro alle necessità delle famiglie più in generale, sempre più in difficoltà a causa della precarietà del lavoro, che ogni giorno sono messa alla prova per affrontare le piccole spese di primaria necessità, come il pagamento delle utenze, del condominio, dei libri di scuola e del cibo.

SoS Impresa nel suo rapporto annuale stima nell’ordine di 28.000 il numero delle vittime di usura solo nella regione Lazio, con un giro d'affari di oltre 3 miliardi di euro.

In questi anni per contribuire a contrastare questo fenomeno si è strutturata nella regione Lazio una Rete di Associazioni di solidarietà, sostegno ed assistenza, sia in fase preventiva che nell'accompagnamento alla denuncia, che ha consentito a migliaia di cittadini ed imprese, in situazione di grave indebitamento di difendersi ed alcune volte liberarsi dei propri strozzini attraverso la denuncia.

Negli ultimi 3 anni, per prevenire e contrastare il dilagare di questo fenomeno sul territorio regionale, grazie alla Rete, sono state aiutate oltre 20.000 imprese, tali risultati sono stati possibili anche grazie ad una legislazione antiusura varata con lungimiranza nel 2001 dall’Ente della Regione Lazio.

Nello specifico la L.R.23/2001 ha contribuito in questi dieci anni allo sviluppo ramificato della Rete di sostegno su gran parte del territorio, consentendo di offrire gratuitamente assistenza legale, finanziaria, commerciale, psicologica e di tutoraggio, esercitata da professionisti, operatori del settore e volontari .

Per onere di cronaca è opportuno dire che la L.R. 23/2001 inizialmente prevedeva l’assegnazione e l’erogazione anticipata dei fondi e successivamente una rendicontazione di fine anno delle attività prodotte o dei progetti attuati a giustificazione delle somme utilizzate, compensando la restituzione delle eventuali rimanenze del fondo concesso in caso di utilizzo parziale.

Già a partire dai primi anni però, l’accumularsi dei ritardi determinò che l’erogazioni non giungessero più in anticipo bensì andassero a rimborsare le attività e i progetti dell’anno precedente, ovviamente sempre previa rendicontazione documentata.

Pur nonostante la Legge Regionale abbia sempre consentito il raggiungimento di buoni risultati, contribuendo economicamente al sostentamento della Rete, oggi dobbiamo denunciare con rammarico che si sta rilevando del tutto inapplicata, in quanto, l’accumularsi dei ritardi delle erogazioni ha raggiunto oramai la tempistica dei 5 anni, provocando ingenti danni alle Associazioni, alle Fondazioni ed ai Confidi che ne fanno riferimento, le quali, si sono ritrovate indebitate.

Tali ritardi si riferiscono ai fondi del 2009 destinati alla sicurezza del territorio per un’azione di contrasto all’usura, che nel 2011 sono andati in perenzione per incuria degli uffici amministrativi.

Per quanto riguarda invece le iniziative per l'annualità 2010, stiamo di fronte ad una vera e propria abrogazione di fatto, in quanto le Associazioni sono state rimborsate solo del 50% delle spese sostenute e documentate.

Per l'annualità 2011 è stata invece firmata la convenzione con Unionfidi, ma non si è concluso ancora l'iter amministrativo, con il rischio che il lavoro profuso non venga minimamente rimborsato, mentre per quanto riguarda il 2012 la situazione è ancora più grave, in quanto non è stato emanato neanche il Bando previsto dalla stessa Legge Regionale.

Questo sta determinando lo smantellamento del sistema solidaristico, che pur tra limiti e difficoltà con grandi sacrifici ha saputo sempre garantire aiuto e sostegno in questi anni.

Per questi motivi l’Associazione SOS IMPRESA e CODICI sposano l’iniziativa delle piccole e medie Associazioni che in questi anni, più delle grandi, sono a rischio di sopravvivenza e sottoscrive insieme a loro un protocollo d’intessa finalizzato alla salvaguardia di quel territorio che da sempre hanno saputo presidiare difendendolo dall’illegalità.

Dopo tutto quanto profuso per mantenere alto il valore della legalità solleviamo il nostro dissenso in quanto, negli ultimi sette mesi, nonostante le numerose istanze, non siamo riusciti a stabilire un minimo dialogo con il nostro Assessore al quale, abbiamo creduto e per il quale ci siamo schierati in prima linea.

Oggi a conclusione della Legislatura, in vista delle prossime elezioni regionali denunciamo tali inefficienze, appellandoci in primis al Governo in carica poi alle forze politiche che si candideranno per concorrere ad una eventuale successione, affinché chi entra o resta sappia governare rispettando i termini stabiliti dalla legge a tutela dei Cittadini, delle Associazioni che li rappresentano e onorando le Istituzioni attraverso un atto di reale serietà politica, sottoscrivendo con il CORS - Coordinamento Organizzativo Rete di Sostegno antiusura - un patto regionale, che preveda come primo, urgente, intervento l’attuazione di questi punti:

· Saldare i debiti regressi con le Associazioni 2009/2010/2011/2012 e/o una eventuale bonifica a saldo degli anni regressi forfettaria di tutte le attività, esclusivamente finalizzata al riallineamento dei termini stabiliti nella L.R.23/2001, consentendo al Governo che verrà eletto di gettare nuove basi per una sana politica di contrasto al fenomeno dell’usura nel Lazio.
· Costituire una Consulta Regionale composta dai rappresentanti di tutte le Associazioni della Rete di sostegno antiusura, agevolando la partecipazione alla condivisione dei progetti, per un utilizzo mirato e strategico dei fondi pubblici, da destinare all’azione di contrasto al fenomeno, coerente con le necessità rilevate sul campo dalla stessa Rete di sostegno.
· Varare un Regolamento di attuazione della L.R. 23/2001 che definisca con chiarezza i criteri di assegnazione dei fondi ed il loro utilizzo contemplando un sistema di consegna della rendicontazione, trasparente e uguale per tutti e identificando nell’informatizzazione lo strumento attuativo per documentarne le attività sviluppate dalla Rete e le relative spese sostenute.
· Prevedere da parte della Regione il sostegno alle costituzioni di Parte civile nei processi per usura ed estorsione e costituirsi essa stessa.
· Avviare sinergicamente con le Associazioni una Campagna di incoraggiamento alla denuncia.
· Rivedere su base regionale il Protocollo d’intesa con l'ABI per l'accesso al credito alle imprese e alle famiglie in difficoltà economica a sopporto dei Confidi, delle Associazioni e delle Fondazioni preposte al rilascio dei finanziamenti destinati ai nuclei famigliari in difficoltà economica e per gli startup aziendali delle micro, piccole e medie imprese.  
· Fare dell'Osservatorio sulla sicurezza e la criminalità uno strumento di monitoraggio, conoscenza e d’informazione utile alle Associazione, alle forze dell'ordine e alle autorità giudiziarie.


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